Minorca

Con i suoi 216 chilometri di litorale, Minorca ha più di 80 spiagge e calette, tutte caratterizzate da splendide acque turchesi. Ciò che le contraddistingue è la varietà: si va dalle spiagge di sabbia bianca e fina con acque poco profonde, alle calette più rocciose che si affacciano su un mare blu e profondo. Inoltre molte delle spiagge di Minorca sono praticamente incontaminate ed è possibile entrare in contatto diretto con la natura. In questa sezione vi aiuteremo a scoprire le più belle spiagge dell’isola: dalle più note e frequentate alle più piccole e ancora poco conosciute, fino ad arrivare a quelle dedicate ai vostri amici a quattro zampe. Vi forniremo, inoltre, i dettagli su come raggiungerle mostrandovi dei veri e propri tesori nascosti in questa piccola perla del Mediterraneo.

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Storia & Cultura

L'epoca romana e pre-romana Alcuni anni prima del 252 a.C. Minorca venne invasa dai cartaginesi divenendo così una colonia punica[1]. Dopo la fine delle guerre puniche la pirateria nel Mediterraneo occidentale subì un incremento grazie alla posizione strategica delle isole Baleari, fra la penisola iberica, appena conquistata dai romani, e quella italiana. La reazione romana non si fece attendere e nel 123 a.C. le isole Baleari furono occupate dai romani agli ordini del console Quinto Cecilio Metello. Due anni dopo venivano incorporate nella Hispania Citerior. Nel 13 a.C. Cesare Augusto riorganizzò il sistema delle province romane e le isole Baleari divennero parte della provincia imperiale tarragonese. Dai Vandali ai musulmani Nel V secolo Minorca fu conquistata, con le altre isole, dai Vandali ma il dominio di questi durò fino alla conquista dei loro centri principali da parte dei bizantini. Verso l'anno 859 Minorca subì un attacco normanno che fu fonte di numerose distruzioni. Successivamente, con la conquista della Spagna peninsulare da parte degli arabi, Minorca fu assegnata al Califfato di Cordoba (903) e il suo nome fu arabizzato in Manûrqa. L'isola riprese la sua antica vocazione di rifugio per la pirateria, ora musulmana, cosicché nel 1137 una flotta genovese di 22 galere, sei navi e legni minori, agli ordini dei Oberto Della Torre e del console Caffaro compì a Minorca una spedizione punitiva, nota poi come impresa di Almería, coronata da successo. Nel 1146 una seconda spedizione genovese, disposta sempre dal console Caffaro, e composta da 28 galere e altre navi sussidiarie, sbarcò nell'isola fanti e cavalieri che sottoposero a saccheggio per quattro giorni i villaggi musulmani. Il tentativo di questi ultimi, usciti con la loro fanteria e uno squadrone di cavalieri dal porto di Maó, di attaccare alle spalle le forze genovesi attendate sulle rive nella zona di Fornello di fronte alla quale erano ormeggiate le navi, non ebbe successo e anche la capitale fu espugnata dai genovesi. Il periodo aragonese Nel 1231, dopo la riconquista di Maiorca da parte delle forze cristiane, Minorca divenne uno Stato islamico indipendente, sebbene tributario del re cristiano Giacomo I di Aragona. Il 17 gennaio 1287 gli aragonesi di Alfonso III invasero l'isola[2] e gran parte degli abitanti mussulmani furono ridotti in schiavitù e venduti sui mercati di schiavi di Ibiza, Valencia e Barcellona. Fino al 1344 l'isola fece parte del Regno di Maiorca, uno Stato vassallo di quello aragonese, che fu successivamente annesso all'impero aragonese e poi al regno unificato di Spagna. Nel 1535 l'isola subì l'incursione del pirata Barbarossa e nel 1558 l'attacco del turco Mustafá Pialí distrusse la città di Maó e la capitale Ciudadella. L'occupazione inglese Nel 1708, durante la guerra di successione spagnola, Minorca fu conquistata dalla flotta inglese e il dominio britannico fu confermato, insieme a quello sulla rocca di Gibilterra, con il Trattato di Utrecht del 1713, che pose fine alla guerra di successione spagnola. Minorca divenne governatorato britannico sotto sir Richard Kane[3] e, dopo la guerra anglo-spagnola 1727 - 1729, la sua appartenenza alla Gran Bretagna venne confermata dal trattato di Siviglia (9 novembre 1729). Nel corso della guerra dei sette anni Minorca fu posta sotto assedio francese e lo squadrone navale inglese, agli ordini dell'ammiraglio John Byng (1704-1757) non riuscì ad aver ragione degli avversari.[4] La guarnigione inglese, che John Byng non seppe evacuare, capitolò il 29 giugno 1756. A seguito del Trattato di Parigi del 1763 la sovranità inglese fu riconosciuta e l'isola tornò sotto il controllo della corona britannica. Durante la rivoluzione americana, le forze franco-spagnole invasero nuovamente Minorca (1781) e, dopo un lungo assedio del Castello di San Filippo, la occuparono totalmente il 5 febbraio 1782. Nel corso della Rivoluzione francese le forze britanniche recuperarono ancora la sovranità dell'isola nel 1798. Il ritorno alla Spagna Con il Trattato di Amiens, stipulato nel 1802 fra la Gran Bretagna e la Francia napoleonica, Minorca fu assegnata definitivamente alla Spagna. Guerra civile Durante la guerra civile Minorca rimase fino alla fine del conflitto in mani repubblicane, mentre tutte le restanti isole Baleari erano, fin dagli inizi, in mano ai nazionalisti.

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