Capo Verde

Dieci splendide isole di origine vulcanica a largo dell’Africa occidentale, il cui patrimonio naturale è stato solo di recente scoperto dagli operatori internazionali che hanno aperto così questo arcipelago al turismo. Capo Verde deve il suo nome ai portoghesi, che lo battezzarono così per l’antistante penisola senegalese di Cap Verd, il punto più occidentale dell’Africa. Non esiste una popolazione originaria di Capo Verde e questo rende il Paese estremamente multietnico perché gli abitanti attuali sono di origine straniera. Ventose, collinari e prevalentemente aride, le isole di Capo Verde affascinano per il loro paesaggio quasi lunare e il silenzio predominante. Alcune isole, però, si differenziano dalle altre grazie alla loro vegetazione lussureggiante. Ma anche se ogni isola ha le sue peculiarità, a unirle sono le spiagge, tutte lambite da acque turchesi, distese sassose e, alle spalle, paesaggi vulcanici. L’isola di Sal, con la sua spiaggia chiamata Santa Maria, è particolarmente gettonata e frequentata dai surfisti. Un ambiente così essenziale trova il suo bilanciamento nella gioia di vivere dei locali, famosi per il tipico stile di vita “cabo”. Qui, la musica la fa da padrona e scandisce ogni momento della giornata.

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La Geografica

L'arcipelago di Capo Verde si trova nell'Oceano Atlantico, al largo della costa occidentale dell'Africa, continente di cui fa parte. Si contano dieci isole maggiori e cinque minori, suddivise in due gruppi: le Ilhas do Barlavento ("isole sopravvento") a nord e le Ilhas do Sotavento ("isole sottovento") a sud. A queste si aggiungono un certo numero di isolotti di piccole dimensioni. Il gruppo delle Barlavento è composto di sei isole: quattro a ovest, più fertili (Santo Antão, São Vicente, Santa Luzia e São Nicolau) e due a est, desertiche (Sal e Boa Vista). Le Sotavento sono Maio, Santiago, Fogo e Brava. Sempre alle Sotavento appartiene un arcipelago di isolotti chiamato Ilhéus Secos. L'unica isola disabitata è Santa Luzia. Tre delle isole – Sal, Boa Vista e Maio – sono pianeggianti e prive di qualsiasi altura. Mancano inoltre di fonti naturali di acqua potabile. Sulle isole Santiago, Fogo, Santo Antão e São Nicolau si incontrano rilievi con cime da 1.280 m, sino al punto più alto dell'arcipelago, il vulcano Fogo, situato sull'isola omonima (2829 m). Le piogge costanti e abbondanti e i forti venti che portano sabbia dal Sahel e dal Sahara impediscono la crescita di una vegetazione folta, e al contempo causano l'erosione di rocce e terreno. Di conseguenza, si trova vegetazione solo nelle zone più protette delle valli. La pioggia è erratica e i periodi di siccità, anche prolungata, piuttosto frequenti. A Praia, la capitale, la precipitazione media annua si attesta sui 240 mm. L'arcipelago si trova all'interno dell'area dove si formano i cicloni tropicali che nello spostarsi verso ovest possono diventare molto violenti.

Capo Verde

Storia & Cultura

Nel 1456, Alvise Cadamosto, veneziano, scoprì alcune isole di Capo Verde.[9][10] Nello stesso anno, Antonio Bartolomeo da Noli, Vicente Dias e Diogo Gomes, navigatori nolesi e portoghesi al servizio del Portogallo, sbarcarono nelle isole descrivendole ufficialmente come terre disabitate.[11][12] Nel corso del suo terzo viaggio transoceanico del 1498, Cristoforo Colombo sbarcò nelle isole, più precisamente a Boa Vista, scrivendo nel suo giornale: "Hanno un nome ingannatore perché sono alquanto aride e io non vidi in esse alcunché di verde". Vi trovò soltanto capre selvatiche, grandi testuggini e lebbrosi.[13][14] Valutando i venti dominanti e le correnti oceaniche nella regione, si può supporre che le isole possano anche essere state visitate da pescatori wolof, sérèr o anche lebu, tribù stanziali della costa della Guinea.[15] La tradizione suggerisce inoltre la visita degli arabi o dei fenici secoli prima dell'arrivo degli europei.[16] L'esploratore portoghese Jaime Cortesão narrò la storia della visita degli arabi ad un'isola chiamata "Aulil" o "Ulil" (forse Sal), dove veniva estratto il sale da saline naturali.[17] stemma coloniale dal 1935 al 1951 ex-stemma coloniale di Capo Verde (1951-1975) Nel 1462, sull'isola di São Tiago fu fondata Ribeira Grande, ora Cidade Velha.[18] Capo Verde era anche una base perfetta per lo scalo delle navi in viaggio tra l'Europa e l'America, diventando perciò un centro molto importante per il commercio degli schiavi africani.[19][20][21] Nel 1747, l'arcipelago venne colpito dalla prima e storicamente registrata delle ricorrenti siccità e dalla fame, alla presenza della quale il governo portoghese rimase impassibile, non inviando alcun aiuto.[22] Il declino della tratta degli schiavi, segnò inoltre un'altra battuta d'arresto per l'economia, portando nel XIX secolo ad una massiccia emigrazione degli abitanti di Capo Verde verso il New England degli Stati Uniti.[22][23] I primi capo-verdiani arrivati negli Stati Uniti erano uomini reclutati dalle baleniere sull'isola di Brava.[24] Negli anni '30, '40 e '50 si forma il primo movimento nazionalistico che usò come mezzo politico un quotidiano, il Claridade.[25][26] Il 5 luglio 1975, Capo Verde ottenne l'indipendenza dal Portogallo, con presidente Aristides Maria Pereira, Primo Ministro Pedro Verona Rodrigues Pires e presidente dell'assemblea nazionale popolare Abílio Duarte.[27][28][29] Il 16 settembre 1975 venne ammesso tra i membri delle ONU.[30] Il Partito Africano per l'Indipendenza della Guinea e di Capo Verde (PAIGC) prese il potere sia nella Guinea-Bissau sia a Capo Verde.[27] In entrambi i paesi si discusse sull'opportunità di un'unificazione sino al 1980, quando, nella Guinea-Bissau vi fu un colpo di stato.[27] I Capoverdiani abbandonarono il PAIGC e con la separazione dalla Guinea-Bissau, all'inizio del novembre 1980, il Partido Africano da Independência de Guiné e Cabo Verde (PAIGC) cambia nome in PAICV.[31] In quegli anni fu avviata una forte collaborazione con la Cina, l'URSS, Cuba e altri paesi del blocco sovietico, senza però rompere legami con Stati Uniti e Francia.[32][33] A causa del monopartitismo, iniziarono le proteste popolari e nel 1990 l'Assembleia Nacional Popular, diede inizio alla revisione della costituzione, così il 28 settembre 1990 venne revocato l'articolo 4 della costituzione nazionale che sanciva il monopartitismo: "Il PAICV è il partito politico e forza dominante della Repubblica di Capo Verde".[34]

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